Comune di Mongiuffi Melia

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Luoghi di interesse storico-archeologico e naturalistico

 

La storia di Mongiuffi Melia è carica di avvenimenti e strettamente legata a quella di Taormina, con la quale il Marchesato di Mongiuffi e la Baronia di Melia condivisero per due secoli onori e miserie, essendo i due contadi patrimonio della Famiglia Corvaja. Ma la storia di Mongiuffi Melia è certamente più antica e ancor oggi i resti di un acquedotto greco-romano testimoniano un passato fulgido.

 

SCALA SARACENA


Partendo da contrada "Uttara" sulla sponda del fiume Ghiodaro nei pressi di un vecchio mulino ad acqua, si inerpica una scalinata che si dice sia stata costruita dai saraceni per arrivare in contrada Rocche ove fanno mostra insediamenti contadini ; più avanti, superando siepi di bosco, si giunge in contrada “Polizzana” dove si possono ammirare i resti dell'acquedotto Greco-Romano.

 

ACQUEDOTTO GRECO-ROMANO


L'acquedotto del diavolo lungo circa 25 km ,il cui scopo era quello di portare l'acqua a Taormina ,fu costruito verso l'anno 200 a.C. dai Greci. La condotta fu costruita con calce preparata sul posto e misurava cm 100 x 50; difatti nelle campagne circostanti al comune risiedono tutt'ora resti di piccole fornaci .L'impasto era in pietra macinata mista a sabbia. In seguito i Romani ampliarono l'acquedotto costruendone uno piu basso di cm 50 x 50 con impasto di calce e mattoni in terracotta e collegarono le sorgive del Ghiodaro.

 

ACQUEDOTTO - CONDOTTO SOTTERRANEO


Le acque vennero convogliate in un'unica vasca dalla quale due condotte portavano l'acqua in una grande vasca in contrada “Kardà”. Da qui partiva una sola condotta che arrivava a Taormina in contrada “Ciafari” dove vi erano due grandi vasche di smistamento. Nel VIII secolo gli Arabi assediarono Taormina e, scoperta l'esistenza dell'acquedotto greco-romano ,tagliarono le condotte in diversi punti per costringere la città alla resa.

 

RUDERI DI CASTIDDACI


Vi sono diverse ipotesi riguardo ai reperti ritrovati sulla sommità di Castiddaci (CASTUM ACIEI = accampamento delle schiere)
Alcuni affermano che si tratti di un antico insediamento di Mongiuffi, altri invece lo associano a torri di avvistamento per il controllo della valle appartenute a qualche titolato della vicina Gallodoro. La loro costruzione datata 1868 e 1909 comprende un cisterna per l’acqua piovana e i ruderi di una chiesa mai completata dedicata forse a San Leonardo.

 

GALLERIA DI POSTOLEONE

 

 

 

 


Si trova al Km 4 sulla Sp11 Letojanni-Mongiuffi Melia dove, durante il periodo della guerra del 1915-18, è stata scavata nella viva roccia calcarea una galleria ad opera dei prigionieri austriaci e che a tutt'oggi fa da scenario in numerosi films e pubblicità per la propria bellezza naturalistica.

 

 

PIANURA DI MARGI - ACCAMPAMENTO ROMANO


Partendo da Mongiuffi, ad una manciata di chilometri dal bivio Roccafiorita -Madonna della Catena, ecco la pianura di Margi,al confine tra il territorio di Mongiuffi Melia, Gallodoro e Forza D'Agro'; una strada lastricata da pietre conduce su un costone nascosto tra gli alberi , sulle cui sommita vi sono i ruderi di un accampamento Romano immerso nel verde. In quel luogo nel 36 a.C. si accamparono le truppe Romane di Sesto Pompeo dirette a Siracusa durante la guerra civile contro Ottaviano.

 

ARCOFIA E CONTRABBONA

  


Costruite probabilmente durante una dominazione Araba che, dopo aver conquistato Taormina, si sposto' lungo il territorio lasciando i segni della propria permanenza. Delle famose Arcofie o Contrabbone, consistenti in gallerie per il passaggio da un’abitazione all’altra, vi sono rimaste due testimonianze nel piccolo Comune di Mongiuffi Melia. Una di esse è visibile e in buone condizioni in Piazza San Sebastiano,l’altra forse di costruzione più recente rispetto alla prima, denominata Contrabbona dei Carbonari a causa delle riunioni che quest’ultimi effettuavano nelle vicinanze nei primi dell 800, si trova nel Piano degli Angeli.

 

 

LE SORGIVE

 

CALDAIA DEL DRAGO (QUADDARA U' DRAU)

   

Lungo il Sentiero turistico in contrada “Uttara” è possibile ammirare due grotte e un incavo molto grande nella pietra, sagomato dal perenne scorrere dell'acqua, dove le pareti rocciose si alternano a boschi rigogliosi e l'acqua e le rocce formano piccole e limpide piscine naturali. Viene denominata a “Quaddara U' Drau” poichè secondo un antica leggenda in questo luogo viveva un enorme drago che incuteva timore alla popolazione. La particolarità di questo luogo sta nella colorazione delle rocce circostanti che, a causa dei detriti trasportati dal corso dell'acqua, assumono una tonalità rossastra.
La gente associava questa singolarità al sangue di una belva enorme ossia un drago che viveva in questa vallata.

ALL'ACQUA FRISCA

 

Proseguendo verso Mongiuffi si arriva "All' Acqua frisca" sorgiva d'acqua naturale costruita dal Marchese Pancrazio Corvaja.

 

A’ VINA

Lungo la strada che porta al famoso Santuario della Madonna della Catena sito in Contrada Fanaca, sgorga una Sorgiva conosciuta con il nome di “A’ Vina”; il termine probabilmente deriva dalla devozione che il popolo monfeliese ha verso la Madonna della Vena, la cui statua è custodita presso la Chiesa Santa Maria del Monte Carmelo a Mongiuffi. “A Vina” è conosciuta non soltanto dai cittadini dei paesi limitrofi, ma anche dai pellegrini provenienti da tutta la Sicilia che si recano ogni anno al Santuario per onorare la venerata Statua della Madonna della Catena.