Comune di Mongiuffi Melia

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Feste e tradizioni religiose

Il territorio di Mongiuffi Melia è stato da sempre legato alle tradizioni religiose e al culto dei Santi.
Le Feste religiose vengono considerate dai Monfeliesi non solo come momenti di preghiera e devozione, ma anche come momenti di aggregazione e fraternità, in cui tutta la comunità si ritrova a vivere insieme attimi gioiosi e conviviali.

 

 

San Sebastiano - 20 Gennaio

 

Originario di Narbo Martius (Narbonne), una colonia romana della Gallia meridionale. Venuto a Roma, entrò a far parte dell’esercito imperiale e fu nominato tribuno della coorte pretoria. Durante le persecuzioni di Diocleziano contro i militari convertiti al cristianesimo, rifiutò di rinnegare la fede in Cristo e per questo fu condannato ad essere trafitto dalle frecce. Sfuggito miracolosamente alla morte, fu curato da una pia donna di nome Irene e non appena ebbe sanato le ferite, tornò a sfidare l’imperatore che lo fece flagellare a morte. Nel corso dei secoli il martire ha incontrato grande favore ,tanto che il suo nome, con il tempo ha finito per identificarsi con l’eroe, l’uomo capace di dare prova di eccezionale virtù di fronte alle avversità della vita.

Melia

Il 20 Gennaio il calendario registra il nome di San Sebastiano. Il giorno coincide con quello fissato agli inizi del IV secolo nella Depositio Martyrum, il primo catalogo liturgico dei martiri romani.Patrono di Melia la vara con sopra il santo viene uscita dalla chiesetta dedicata in suo onore e portato in processione per le vie di Melia per poi essere deposto di nuovo nella sua nicchia ove e possibile ammirarlo solo una volta all'anno
Durante la festa liturgica per il paese vengono distibuite delle Frecce benedette fatte con la pasta del pane cotto nel forno a legna.

 

   

Festa degli Angeli - Lunedi di Pasqua

La festa della pace ,istituita dal Marchese Francesco Rao Corvaja nel 1830 per sancire la ritrovata armonia tra le due comunita ,festa che fino al 1845 si svolse come segue.Quaranta giorni prima ,nella chiesa di San Sebastiano , si teneva una riunione tra le due comunita durante la quale venivano selezionati otto ragazzi ,quattro di Mongiuffi e in onore della Madonna e quattro di Melia in onore del Cristo risorto ,tra dieci e i quindici anni.Per la preparazione era incaricata una persona ,che con grande maestria istruiva questi ragazzi a recitare un testo in latino misto a dialetto siciliano scritto nel 1833 dal Sacerdote Giovanni Cuzari.Le famiglie dei bambini preparavano le vesti bianche e gli addobbi per le ali con dei nastri azzurri per Mongiuffi e rossi per Melia .
L’incontro tra le due comunita avveniva il lunedì delle palme dove veniva raccolta la processione con le statue della Madonna e del Cristo risorto presso “U CHIANU DI L’ANCIULI”, a quel tempo il luogo piu capiente, dove si ergeva un palco ornato di rami d’oleandro e di ginestre.Al suono forte e ritmato dei tamburi cadevano i veli del palco che tenevano nascosti gli angeli ,mentre al suono della musica e allo scoppio dei mortaretti gli angeli che tenevano il manto nero della vergine lo facevano cadere.Le due statue ,quasi correndo ,s’incontravano per tre volte inchinandosi l’ una di fronte all’altra ,poi venivano sistemate ai piedi del palco : a sinistra la Vergine ,a destra Il Cristo.Dai Balconi ,addobbati con coperte lavorate e scialli di seta,le donne buttavano fiori e grano sulle statue e sulle autorità sottostanti,mentre il popolo festante sventolava fazzoletti bianchi e rami d’alloro.
Da qui aveva inizio la recita,durante la quale dopo l’incoronazione l’Arciprete teneva una piccola predica per spiegare il significato della sacra rappresentazione .Alla fine dopo che il marchese aveva rivolto i suoi complimenti a bambini e genitori aveva inizio la processione verso la chiesa di San Nicolo per la celebrazione della Santa Messa. Al giorno d’oggi é ancor vivo lo spirito della tradizione che vede il ripetersi della rappresentazione sacra ogni lunedì di pasqua.

 

 

Madonna della Catena - 1° Maggio e prima domenica di Settembre

La denominazione “della Catena” e stata annoverata nella lunghissima litania dei titoli con cui si onora la madre di Dio, nell’anno 1397. Al tempo del regno di Martino I in Sicilia tre giovani innocenti furono condannati alla forca in Palermo .Nel giorno dell’esecuzione i condannati furono condotti a Piazza Marina, dove erano alzate le forche . ma poco prima di salire sul palco si scatenò un tremendo uragano che costrinse i gendarmi con i condannati a rifugiarsi nella chiesetta di Santa Maria del Porto,presso il mare,in attesa della fine del temporale. Durante la notte mentre le guardie dormivano i condannati pregavano la Vergine Santa perche facesse conoscere la loro innocenza. Ad un tratto sentirono spezzarsi le catene e avviandosi presso l’uscita videro la porta spalancata. Già sorgeva il giorno.
Furono pero raggiunti dalle guardie che li avrebbero incatenati di nuovo se non fosse intervenuto il popolo che ,di fronte allo straordinario prodigio ,si appello alla clemenza del Re. Quest’ultimo fu il primo a portarsi alla chiesetta del prodigio per vedere le catene spezzate rendendo cosi liberi i tre condannati e rendendo omaggio a Maria .La chiesetta divenne santuario e fu meta di continuo pellegrinaggio,la devozione verso Maria sotto il nuovo titolo si diffuse per tutta la Sicilia e non solo. Furono anche eretti altri santuari ove la Santissima Vergine tuttora viene venerata.
A Mongiuffi cenni storici fanno risalire il culto della Vergine Santa sotto il titolo della Catena agli inizi del XV secolo. Un certo Matteo Lo Po’ devoto alla Vergine Santa fece costruire di fronte ai ruderi dell’acquedotto greco romano una chiesetta dove prima preesisteva un’edicola della suddetta. Le due piccole campane armoniose, ora trafugate, fuse con ricca lega d’argento, come si desumeva dal loro suono, erano del 1587, quando ormai la devozione della Madonna della Catena si era consolidata ed affluivano pellegrini penitenti per incontrare il volto di Maria. Essendo troppo fatiscente l’antico Santuario fra gli anni quaranta e sessanta del secolo scorso se ne portato a temine il nuovo. La prima domenica di settembre ed il venerdì ed il sabato precedenti si svolge la grande festa .Ancor oggi tanti fedeli, che apprezzano il sacrificio come mezzo di purificazione e di sublimazione, arrivano al santuario, viaggiando di notte, anche a piedi da luoghi lontani,attraversando vie campestri, spesso impervie, scalzi portando enormi e pesanti torce.Arrivano con il viso scavato dalla sofferenza ,pallidi ,stremati, forzando il cuore pur di arrivare al Santuario e compiere cosi il voto.

 

 

San Filippo Melia - 12 Maggio e seconda domenica di Agosto

San Filippo Siriaco o d'Agira (80-20 a.C. ca.). Sono diverse le fonti che ne attestano la provenienza dalla Siria e secondo la teoria più attendibile dovrebbe essere nato nella città di Cesaréa Marittima, oggi sita nella moderna Repubblica di Israele. Circa l'anno della nascita esistono due diverse tesi: secondo alcune fonti sarebbe nato nel 21 d.C., secondo altre nel 40 d.C. Il padre e la madre convertitisi al Cristianesimo lo educarono secondo i principi di tale religione, così San Filippo poté crescere e rafforzare la sua fede in Cristo. Giunto nella capitale dell'Impero, San Filippo fu accolto da San Pietro che lo ordinò sacerdote e gli conferi l'incarico di andare in Sicilia per predicare il Verbo di Dio. La missione evangelica di San Filippo ha inizio nei primi mesi del 66 d.C., anno in cui giunse a Punta Faro (Messina), dopo aver toccato alcune località della Calabria. In quel tempo la Sicilia era sotto la dominazione dei Romani di religione pagana e proprio presso questo piccolo villaggio del Faro inizia l'opera di conversione del Santo che con i suoi miracoli promosse la fede nell'unico Dio. Il suo pellegrinaggio lo spinge verso i campi e le colline, attraversò i Monti Peloritani, sostò e predicò il vangelo anche nelle vicinanze delle odierne Alì, Mandanici e San Filippo a confine del Comune di Furci Siculo fino a raggiungere la foce del Torrente Agrò. Prosegui il viaggio dirigendosi verso la collina, dove oggi si trovano i paesi di Limina Roccafiorita e Mongiuffi Melia. Giunse sulla costa, superò Taormina, arrivo a Calatabiano e successivamente a Castiglione e Randazzo. Dopo aver aggirato l'Etna, giunse ad Agira, località infestata dal demonio. San Filippo schiacciò il maligno dalla città e gli abitanti per gratitudine presero ad adorare il Santo convertendosi al Cristianesimo. Successivamente evangelizzò anche Nicosia, Piazza Armerina e Aidone e la notizia dei suoi miracoli e prodigi attirò da ogni parte della Sicilia una moltitudine di persone che speravano di essere guarite dalle malattie e liberate dal demonio. Ad Agira (Enna) San Filippo morì nell'anno 103 d.C.

 

Madonna della Libera - 13 Maggio e prima domenica di Luglio

 

La statua fu scolpita nel 1894 dal Sig. Francesco Lo Turco da Gallodoro ,mentre il quadro ,anteriore a tale data e una copia dell’ originale che si trova nel Santuario di Santa Maria della Libera in Rodi Garganico (FG) Puglia .Questo quadro,secondo un’antica tradizione, fu trovato dopo la caduta di Costantinopoli in mano ai turchi ,sulla spiaggia di Rodi Garganico. Secondo questa tradizione l’icona dunque sarebbe di origine bizantina. Ricoperta da una veste rossa e da un mantello verde con bordi dorati ,la vergine ha il braccio destro alzato ed una croce nell’incavo della mano ad indicare che se vogliamo essere liberati dal male dobbiamo con fede accettare le nostre croci quotidiane, in unione con Gesù che attraverso la croce ha redento il mondo.
Con la mano sinistra tiene in braccio il Bambino Gesù il quale sembra con la destra accarezzare la madre mentre con la sinistra tenendo una colomba sembra indicare al mondo che se saremo puri e semplici come colombe risulteremo vincitori ed otterremo la liberazione nelle battaglie della vita.

Come già detto il Santuario sorge maestoso sul monte Mongilone e per la sua posizione e visibile dai paesi vicini. La statua della Madonna è traslata ogni anno dalla Chiesa Madre di Melia al suo Santuario il 13 Maggio dove vi rimane fino alla prima domenica di Luglio giorno della festa. In tale periodo numerosi sono i pellegrini che si recano sul colle ad onorare la Vergine con canti e preghiere ed a partecipare alla celebrazione eucaristica che si tiene ogni sabato. La statua viene posta su di un piedistallo dietro l’altare e tutti i fedeli possono avvicinarsi,toccarla,baciarla,ringraziarla e chiedere grazie. La festa dura quattro giorni,dal primo venerdì del mese al lunedì successivo. Caratteristica è la processione del sabato sera con la statua della Vergine Maria per le campagne circostanti il Santuario.

   

San Filippo - 12 Maggio

  

San Filippo Siriaco o d'Agira (80-20 a.C. ca.). Sono diverse le fonti che ne attestano la provenienza dalla Siria e secondo la teoria più attendibile dovrebbe essere nato nella città di Cesaréa Marittima, oggi sita nella moderna Repubblica di Israele. Circa l'anno della nascita esistono due diverse tesi: secondo alcune fonti sarebbe nato nel 21 d.C., secondo altre nel 40 d.C. Il padre e la madre convertitisi al Cristianesimo lo educarono secondo i principi di tale religione, così San Filippo poté crescere e rafforzare la sua fede in Cristo. Giunto nella capitale dell'Impero, San Filippo fu accolto da San Pietro che lo ordinò sacerdote e gli conferi l'incarico di andare in Sicilia per predicare il Verbo di Dio.

La missione evangelica di San Filippo ha inizio nei primi mesi del 66 d.C., anno in cui giunse a Punta Faro (Messina), dopo aver toccato alcune località della Calabria. In quel tempo la Sicilia era sotto la dominazione dei Romani di religione pagana e proprio presso questo piccolo villaggio del Faro inizia l'opera di conversione del Santo che con i suoi miracoli promosse la fede nell'unico Dio.
Il suo pellegrinaggio lo spinge verso i campi e le colline, attraversò i Monti Peloritani, sostò e predicò il vangelo anche nelle vicinanze delle odierne Alì, Mandanici e San Filippo a confine del Comune di Furci Siculo fino a raggiungere la foce del Torrente Agrò. Prosegui il viaggio dirigendosi verso la collina, dove oggi si trovano i paesi di Limina Roccafiorita e Mongiuffi Melia. Giunse sulla costa, superò Taormina, arrivo a Calatabiano e successivamente a Castiglione e Randazzo.
Dopo aver aggirato l'Etna, giunse ad Agira, località infestata dal demonio. San Filippo schiacciò il maligno dalla città e gli abitanti per gratitudine presero ad adorare il Santo convertendosi al Cristianesimo. Successivamente evangelizzò anche Nicosia, Piazza Armerina e Aidone e la notizia dei suoi miracoli e prodigi attirò da ogni parte della Sicilia una moltitudine di persone che speravano di essere guarite dalle malattie e liberate dal demonio. Ad Agira (Enna) San Filippo morì nell'anno 103 d.C.

 

San Paolino Mongiuffi - 22 Giugno e prima domenica di Agosto

 

Meropio Ponzio Anicio Paolino (quest’ultimo gli fu dato per la sua minuta statura)nasce nel 335 a Bordeaux in Francia dopo una vita di lussi e sfarzi riceve il battesimo nel 390 e nel 393 rinuncia a tutti i suoi beni abbracciando la vita monastica. Dietro forti pressioni del popolo viene ordinato sacerdote dal vescovo di Barcellona,si reca a Milano per consultare santo Ambrogio. Si stabilì a Nola in Campania e qui fu eletto vescovo nel 409 dove con affetto di padre cerco di alleviare le miserie del tempo. Fu poeta fine ed elegante e mori nel 421.

Mongiuffi

La comunita di mongiuffi da sempre ha sperimentato in questo santo ,in ogni difficoltà della vita presente, un valido intercessore presso Dio datore di ogni bene, qui viene invocato come protettore delle “Messi”, fatto ne sia che nella prima domenica di agosto ,ottava della festa poiché liturgicamente la festa e il 22 giugno (dies natalis) ,viene portato in processione in contrada “DERI “, dove anticamente veniva diviso il grano dalla pula per la benedizione dei campi .

La particolarità dell’evento sta nella processione attraverso le viuzze del paese di Mongiuffi alternando fermate e “miracoli” (il momento in cui i portatori scuotono la vara compiendo giri su se stessa ripetutamente) Durante la festa uno dei portatori per incitazione invoca esclamando” CU CHIU BENI LU VOLI CHI FORTI LU CHIAMA” ed in coro rispondono “VIVA VIVA SAN PAOLINO”.Di particolare interesse e l’entrata trionfale di ritorno dalla benedizione dei campi la sera della festa intorno alle 20.30 dove il santo viene portato di corsa nella piazza principale.

 

Madonna del Carmelo - 16 Luglio

“O MARIA CARMELITANA D’OGNI GRAZIA SI FUNTANA”

"SI NUI GRAZII VULEMU A MARIA CI RICURREMU"

Con queste invocazioni il popolo di Mongiuffi rende omaggio alla Santa Vergine per tutto il periodo della novena recitandole nel santo rosario ,queste parole esprimono tutto l’affetto filiale che provano nei confronti della madre. L’evento ha inizio la mattina del 16 luglio a Mongiuffi con una solenne pontificale,durante la quale si inserisce una cerimonia unica nel suo genere, ossia la vestizione delle nuove consorelle che entrano a far parte della congregazione delle figlie di Maria (terz’ordine carmelitano).
La sera della festa dopo una solenne concelebrazione il fercolo settecentesco con l’immagine della madonna viene portata in processione per le vie del paese, a cui partecipano le autorità civili militari e religiose. La devozione verso il titolo di Santa Maria del Monte Carmelo affonda le sue radici nel passato poiché la chiesa parrocchiale di Mongiuffi porta il suo titolo, e prima che fosse elevata a parrocchia(1948) godeva il Rango di Santuario. 
Grande è la devozione verso lo scapolare che quasi ogni abitante di Mongiuffi indossa per affidarsi come figlio sotto la protezione di colei che è la più tenera tra le madri. Lo scapolare o Abitino, dono-miracolo che nel1251 S. Simone Stock ricevette dalle mani della Madonna sul monte Carmelo, è un segno sensibile approvato dalla Chiesa, con la quale si evidenzia la consacrazione alla Madonna, e chi lo indossa in Grazia di Dio usufruisce del “privilegio sabatino”, cioè, la preservazione dalle fiamme del fuoco infernale, e la liberazione da quelle del purgatorio, il primo sabato dopo la morte.
I riti conclusivi della festa hanno luogo il 31 luglio, dove dopo una celebrazione sul sagrato della chiesa parrocchiale, il fercolo viene portato in processione lungo il perimetro della piazza, dedicato sempre alla Santa Vergine, e dopo “l’atto di affidamento della parrocchia” viene riposta su di un binario che la riporta automaticamente nella sua cappella.

   
 

 

San Leonardo - 6 Novembre

San Leonardo abate e confessore nacque verso la fine del V secolo nella regione di Orleans;parente di re Clodoveo che gli fece da padrino. La sua nobile condizione gli permetteva di aspirare alle alte cariche e dignità della corte ma Leonardo umile pio e pieno di carità non ne tenne conto e volendo consacrarsi a dio entro nella comunità di San Remigio di cui fu discepolo rinunciando a tutti i suoi beni. Gli fu proposto di diventare vescovo ma egli rifiuto per una vita eremitica ed al servizio dei più derelitti. Il suo più glorioso titolo di Santità e quello di Liberatore dei prigionieri poiché con tanto zelo e bontà si dedicò ai carcerati (di fatti nelle sue mani tiene il ceppo con le catene)ma non solo viene invocato dalle partorienti in quanto con le sue preghiere e il suo aiuto, libero la regina Visitarla dai dolori del parto e da una morte annunciata. Viene inoltre invocato come riparatore di brecce in rovina poiché fu fondatore della città di Noblat, in favore dei prigionieri. Muore il 6 novembre del 559 nel Santuario di nostra signora di sotto gli alberi a Noblat.
Protettore Del Piccolo Centro Collinare Di Mongiuffi Conpatrono Di Melia, la festa liturgica Viene celebrata il 6 novembre preceduta da una novena di preparazione .L’artistica vara con la statua del santo viene tenuta chiusa in una cappella e mostrata al pubblico il 1 Gennaio,la prima domenica di Pasqua e il 5 novembre. La mattina del 6 novembre, all’incirca all’altezza di piazza fontana ,viene fatto dono al santo di una “CUDDURA”(pasta di pane intrecciato cotto nel forno a legna recante lo stemma del santo) come ringraziamento per le grazie che durante l’anno per sua intercessione il popolo di Mongiuffi riceve,subito dopo vengono distribuite delle Cuddure più piccole a tutti i fedeli che partecipano alla processione.
Di particolare interesse sono i fuochi artificiali che vengono accesi durante la processione della sera. I fondi per l’evento e non solo vengono interamente raccolti dalla popolazione di Mongiuffi. Particolare interessante e la congrega di San Leonardo,confraternita prevalentemente maschile, volta allo zelo e alla devozione verso il santo patrono attraverso delle pratiche penitenziali come l’ufficio di San Leonardo(una specie di mattutino o vespro che si recitava e si recita in alcuni particolari giorni dell’anno,composto da un miscuglio linguistico che passa dall'italiano al latino e il siciliano).